I latini potevano sintetizzare in una sola parola tanti significati e concetti. Munus significa “dono che obbliga ad un contraccambio”. Questo termine è radice di parole quali comunità, comune, mutuo, remunerare. Sentiamo la nostra stessa attività come un Munus, con un contraccambio da pagare molto alto dovendovi dedicare tutte le nostre energie, tempo e idee, ma il nostro lavoro è per noi un dono con un valore superiore a ciò che chiede in cambio. Munus per i Latini è anche “l'attribuzione di una grande responsabilità, l'essere investiti della cura e dell'interesse di un altro soggetto”.
Prenderemo in carico le vostre esigenze assumendoci la piena responsabilità di un qualcosa che sappiamo essere di grande valore. Sono così i nostri prodotti, sono così i nostri servizi. Riceverete un qualcosa dal valore mai bilanciato dal suo costo, ovvero un Munus.
I latini potevano sintetizzare in una sola parola tanti significati e concetti. Munus significa “dono che obbliga ad un contraccambio”. Questo termine è radice di parole quali comunità, comune, mutuo, remunerare. Sentiamo la nostra stessa attività come un Munus, con un contraccambio da pagare molto alto dovendovi dedicare tutte le nostre energie, tempo e idee, ma il nostro lavoro è per noi un dono con un valore superiore a ciò che chiede in cambio. Munus per i Latini è anche “l'attribuzione di una grande responsabilità, l'essere investiti della cura e dell'interesse di un altro soggetto”.
Prenderemo in carico le vostre esigenze assumendoci la piena responsabilità di un qualcosa che sappiamo essere di grande valore. Sono così i nostri prodotti, sono così i nostri servizi. Riceverete un qualcosa dal valore mai bilanciato dal suo costo, ovvero un Munus.
Chi siamo
Immaginiamo, progettiamo, produciamo e consegniamo prodotti per la soddisfazione dei consumatori e il successo dei nostri clienti.
Immaginiamo, progettiamo, produciamo e consegniamo prodotti per la soddisfazione dei consumatori e il successo dei nostri clienti.
Come lo facciamo
4.442.688
Piatti della linea Nero&Colore prodotti e consegnati in meno di 10 mesi
Un giorno mi contatta il buyer di Conad (nonché fondatore della Cooperativa PAC2000A, a oggi struttura da 5 miliardi di fatturato); premetto che ho contatti con lui da tantissimi anni e le sue parole furono “Monni, ce l’ha qualche piatto bello?” Ovviamente ho risposto che ne avevo, di belli, e tanti e quindi concordiamo un incontro nella sua sede per la presentazione. Il primo passo fu andare nello showroom e scegliere i prototipi più nuovi e migliori, impacchettarli in qualche scatola, caricarli in auto per l’incontro… Quando tutto era pronto per la partenza, a un certo punto mi vengono in mente dei piatti colorati che avevo a magazzino ormai da un paio d’anni e le cui vendite erano andate piuttosto male, erano fermi lì da tempo; il mix&match dei colori a tavola che avevo in testa aveva trovato scarso se non nullo riscontro. Eppure mi dissi “certo, questi non gli piaceranno, però li ho a magazzino e non si sa mai possano servire per altro… magari gli faccio uno sconto… fammeli portare”.
Inizia l’incontro che si è svolto partendo da ciò che erano le novità in ordine temporale, chiamiamole “le migliori carte” e quindi jolly 1, jolly 2, jolly 3, 4… e così via ma la risposta era sempre “mah…nah…no!” praticamente non gli era piaciuto nulla!!! Mi era rimasto quel cartoncino da una parte con i piatti Nero&Colore, ero talmente demoralizzato che stavo per rinunciare a presentarli ma a un certo punto mi sono fatto coraggio. Gli ho fatto un preambolo spiegando che il concetto era di rendere la tavola più allegra andando a mixare i colori dei vari elementi; confessai che avevo esposto gli articoli alla Fiera di Ambiente e all’International Home+Housewares Show di Chicago ma, a parte qualche vago interesse, il prodotto non era partito e, per mettermi al riparo da un altro NO!, magari detto anche in malo modo, gli confessai che – pur avendo il prodotto disponibile in magazzino – le vendite erano a zero e magari il prodotto non piaceva tanto… lui inizia a guardare l’orologio esprimendo un chiaro segnale e mi dice “Monni, me li faccia vedere”
Quindi prendo il cartoncino e li tiro fuori. Appena visti è stato come veder accendere i suoi occhi e fu anche molto pronto nel dire “Monni, questi vanno bene!! Deve solo farmeli con altri 2 colori e quindi non 4 colori ma sei”.
Per farla breve, posso affermare che fu un vero successo e anche, a quanto io sappia, un primo esempio di mix&match di colori a tavola che ha dato il via a una vera e propria tendenza che tutt’oggi è ancora in corso.
Correva l’anno 2014. Più che io, ad aver ideato i piatti è stato il mio interlocutore ad averli in un certo senso realizzato in concreto e portati – con la sua scelta – nel mercato; per me era ormai un articolo da cancellare e, anzi, svendere per liberarmene malgrado dentro di me credevo fermamente nel portare allegria in tavola con i colori.
Matteo Monni
Founder/CEO
Sono passati ormai 10 anni e oggi, quando mi capita di incontrare persone non per lavoro nelle regioni di Lazio e Campania dove Conad è leader di mercato, quando mi viene chiesto che lavoro io faccia o di cosa si occupi la mia azienda, chiedo a mia volta se hanno in casa piatti colorati (verdi, arancio, azzurro) con delle righe. La risposta è positiva nel 100% dei casi perché, se non li hanno loro direttamente, li hanno mamma, sorella o amici. Mi dicono quindi Sì, li conosco e io rispondo “Ecco, la mia azienda si occupa di questo.
Li abbiamo fatti noi quei piatti e questo è il mio lavoro” Quindi, con poche parole, mi cavo da un grosso impiccio!
Helenia Paparelli
Executive Assistant to CEO
5.390.031
elementi della linea Ninfea per la colazione prodotti e consegnati tra il 2012 e il 2016
Ho capito che la tazza Ninfea poteva essere un prodotto di successo quando le mie figlie, la mattina per la colazione, aprivano la credenza e andavano a cercare proprio questa tazza. Abbiamo una collezione di varie tazze riportate anche da vari viaggi ma andavano a cercare quella e, se non disponibile, aprivano la lavastoviglie, la sciacquavano e la usavano. Allora mi sono detto in questo design c’è qualcosa di veramente speciale Il prodotto è stato venduto in tanti Paesi nel mondo e ha avuto delle uscite importanti con una short collection fatta dai supermercati dei gruppi Sogegross e Poli e un grande successo con Aldi Europa. Tuttora rimane un prodotto dal design innovativo e penso abbia ancora un suo futuro.
Matteo Monni
Founder/CEO
Nel novembre 2023 ho prenotato un appartamento privato su Airbnb a Duesseldorf per presenziare al nostro stand in fiera Medica. La mattina sono andata in cucina per fare colazione, ho aperto uno sportello per prendere una tazza e ho trovato la mug della linea Ninfea. Amazing!!!! Stavo letteralmente per svenire!! Sono stata proprio io a coordinare produzione e spedizioni per il lavoro con Aldi Europa e ritrovarmi in mano una delle nostre mug all’interno di un’abitazione privata è stata un’emozione indescrivibile. Non ci sono possibilità di errore in quanto la forma è inconfondibile ed è brevettata in tutta Europa; imitazioni difficili in quanto anche noi abbiamo provato a imitarla, in un certo senso, ma è stato impossibile. È davvero un articolo unico! In porcellana bianca è elegantissima, stiamo lanciando ora le versioni decorate e penso possa essere un articolo di nuovo successo.
Helenia Paparelli
Executive Assistant to CEO
2.174.770
Elementi della linea Dolce Vita per la tavola prodotti e consegnati dal 2018 a oggi
I designer erano emozionati fin dall’inizio nel vedere nei render fotorealistici l’abbinamento tra oro metallico, verde tipo Tiffany e decori classici, quasi arabeggianti. Dicevano che questo verde, quell’oro e i decori “lussuosi” richiamavano alla Dolce Vita e proprio da qui nacque il nome.
Quando arrivarono i prototipi, ho spinto il fotografo a fare i primi scatti immediatamente ma lui era in vacanza e mi ha chiesto di portare gli elementi a casa dei suoi genitori, dove lui si trovava in quel momento.
Quando sono andato a riprenderli, mi chiama al telefono il buyer del Gruppo Selex, in particolare dei supermercati EMI. Mi chiese cosa stessi facendo perché mi sentiva un po' affannato e spiegai che stavo riprendendo i prototipi di una nuova linea dal fotografo e, anzi, spiegai che mi trovavo proprio di fronte ai suoi uffici dato che avevo portato i prodotti in una casa lì vicino
Quindi mi disse “dai, passa a farmeli vedere!”. Anche in questo caso fu una sorta di colpo di fulmine, mi chiese quanti pezzi ne avevo perché voleva li spedissi subito al suo CEO. Da lì nasce una short collection fatta dai supermercati del Gruppo Selex (Emisfero, A&O, Famila, Mega, EMI, Madis, ecc..) e, devo dire, che le prime obiezioni erano sul fatto che il prodotto era un po' troppo “particolare” per un’attività a bollini ma il buyer che aveva avuto l’illuminazione ha continuato a credere in questa collezione. Il risultato è stato un grande successo. Tuttora il prodotto ha avuto una sua espansione con attività in altri Paesi europei. Billa, del Gruppo Rewe, ha proposto questa collezione addirittura due volte. Anche Ecofamily l’ha fatta due volte e la collezione è in fase di richiesta da molti altri. Abbiamo sviluppato anche una collezione forno, proprio in virtù delle numerose richieste dei clienti che vogliono dare continuità.
Matteo Monni
Founder/CEO
16
Diversi articoli nel tempio mondiale del design, lo store di MoMA, Museum of Modern Art
In occasione delle fiere Ambiente di Francoforte e International Home+Housewares Show di Chicago abbiamo sempre esposto varie linee di prodotto che avessero un senso compiuto, diciamo collezioni complete. Progettavamo questo in 3D e quindi secondo uno schema ben definito. Accadeva però che, prima della spedizione dei prodotti in fiera, ci fossero quegli elementi un po' particolari e a volte anche incompiute quindi un pezzo di un’idea, un pezzo di una bozza di linea e così via. Articoli molto particolari che sapevamo essere anche difficili da produrre ma troppo belli da non esporli. Questi pezzi venivano esposti proprio in angoli remoti e quasi nascosti dei nostri stand, proprio dove generalmente avvenivano i nostri incontri con i buyer di MoMA. I prodotti presenti nel loro store sono davvero particolari e sono orgogliosa di averli in un certo senso creati proprio insieme a loro.
Helenia Paparelli
Executive Assistant to
CEO
Siamo entrati per caso io e mio marito nel negozio fisico di MoMA a New York e non volevo credere ai miei occhi… T anti erano gli articoli di Munus in vendita! Erano cose di cui Matteo mi parlava quando erano ancora in fase di progettazione e nel vederle fisicamente lì ho capito quanta ricerca e avanguardia c’è nella filosofia del Loved in Italy Munus.
Nunzy Lorenzetti
39.237.889
Dispositivi medici e
15.466.435
dispositivi di protezione individuale prodotti e consegnati da maggio 2020 a febbraio 2024
Siamo rientrati dalla Fiera Ambiente 2020 e le nuove linee presentate per il settore home avevano riscosso un buon successo. Eravamo impegnati nel rispondere ai contatti e nell’andare avanti con le trattative, come sempre dopo una fiera. Lavoro ormai in Cina da 30 anni e ricevevo di continuo dai vari amici e fornitori e-mail in cui si offrivano di regalarci mascherine per il nostro ufficio. Stava infatti esplodendo la problematica Covid. Dopo i primi rifiuti, mi sono reso conto che invece c’era una fortissimo bisogno di questi articoli, soprattutto per forze dell’ordine, ospedali e per chi era in prima linea, esposto al contatto con le persone. Ho quindi iniziato a rispondere ai miei contatti “Se volete, mettetemi a disposizione questo regalo e speditelo con il mio account DHL perché lo doneremo a chi ne ha più bisogno di me”.
I primi arrivi vennero accolti come fossero prodotti “salvavita”. Arriva nel frattempo il lockdown totale e ci ritroviamo in ufficio solo io e la mia assistente. Nel frattempo il ponte di donazioni aveva assunto dimensioni importanti e il primo budget stanziato per i costi DHL era ormai dimenticato e si andava avanti a oltranza, avendo anche ricevuto un pass speciale che ci permetteva di svolgere questa attività in azienda. Abbiamo ricevuto tantissimi ringraziamenti e gratificazioni di ogni tipo e devo dire è stato uno dei momenti nella mia vita in cui mi sono sentito veramente utile.
I riceventi la donazione iniziavano a chiederci di poter acquistare il prodotto ma la risposta era sempre la stessa, “Non è il nostro settore, faremo donazioni fin quando sarà possibile e fin quando non ci sarà prodotto disponibile nel mercato”. Alla mia assistente, in confidenza, dicevo “Non venderò mai mascherine!”
A un certo punto mi chiama il mitico buyer e fondatore di Conad per ringraziarmi della donazione alle cassiere dei loro supermercati. Mi dice poi “Monni, questo prodotto va esteso anche ai consumatori. Non dico venduto in quanto non abbiamo intenzione di marginalizzare su questo prodotto ma lo dobbiamo tenere nei nostri punti vendita; i consumatori possono uscire solo per fare la spesa e quale migliore occasione se, durante la spesa, trovano anche i dispositivi per proteggersi!?” La mia risposta fu molto franca, “Non conosco questo settore, non mi piacciono questi prodotti e assolutamente non ho intenzione di commercializzarli”. A un certo punto della conversazione, dopo le mie resistenze, mi dice “Monni, in Cina ci lavori da tantissimi anni e, se non lo fai tu, chi lo fa? O mi porti le mascherine o non presentarti più nei miei uffici per vendere altro”.
Questo cambiò tutto. Effettivamente sul lato produttivo, avendo uomini in Cina sul territorio, siamo riusciti ad avere un matrix di fabbriche adeguate e invece, devo dire per fortuna, abbiamo trovato una società di consulenza che ci ha aiutati a entrare nel lato normativo per avere tutto in regola. La grande paura nel trattare questi prodotti ha portato ad avere dispositivi di qualità eccezionale: chirurgiche con BFE del 100% e FFP2 che filtrano come una FFP3 ma permettono di respirare come fossero FFP1. Abbiamo servito migliaia di clienti e, devo dire, mi sono appassionato anche a questo settore formando una divisione apposita e dedicando investimenti per ricerca e sviluppo. Uno dei clienti più importanti è stata la Guacci SpA e anche su questo c’è un aneddoto da raccontare in quando, quando mi chiamò in azienda mi disse che lo stava facendo dato che alcune farmacie gli avevano segnalato o nostri prodotti ma, da come rispondevo, il buyer mi disse “Ma lei è molto che lavora nel settore farmaceutico? Capisco che non conosce Guacci che è uno dei primi player di distribuzione farmaceutica in Italia”. Spiegai tutto con grande onestà e da lì la cooperazione è ancora viva più che mai
Matteo Monni
Founder/CEO
Durante il periodo del Covid ci sono stati molti scandali di prodotti che non funzionavano e il team dedicato di Munus Medical era totalmente assorbito nello spiegare ai consumatori e nel mandare i test effettuati sui nostri prodotti…ne avevamo a migliaia. A un certo punto ci è arrivata un’e-mail scritta da un signore che spiegava nei dettagli il fatto che stava utilizzando i nostri prodotti, che lui di lavoro era un ispettore e per curiosità, ma anche perché li stava usando, aveva fatto dei test sui nostri dispositivi in modo informale. Scrisse che ci faceva i complimenti perché non aveva mai testato dispositivi con performance così buone ed elevate come quelle dei nostri prodotti. Questa e-mail fu un vero e proprio incoraggiamento nel continuare a spiegare ai consumatori e, dobbiamo dire, noi tutti in ufficio ci siamo anche commossi.
Laura, Cristina, Patrizia, Oriana, Costanza
1.000
Farmacie diventano PUNTO PREVENZIONE con l’autodiagnostica Munus Medical da ottobre 2023 a febbraio 2024
Munus Medical era diventato, nel periodo Covid, un brand. Molti clienti e consumatori davano fiducia ai nostri prodotti e ci hanno fatto richiesta di linee nuove, non legate al Covid. La full immersion in questo settore ha naturalmente stimolato l’interesse nei numerosi dispositivi di autodiagnostica e nel quanto possa diventare importante la prevenzione. Abbiamo presentato a Cosmofarma la nuova linea per l’autodiagnostica creando una vera e propria stazione dedicata, un modo affinché il consumatore possa immediatamente capire che non esiste solo il test per il Covid ma più o meno con lo stesso funzionamento
facile e intuitivo, la scienza offre altri dispositivi che possono far capire se possono esserci problemi da intercettare e, se questo si fa in anticipo, è sicuramente un valore. Credo fortemente nell’importanza della prevenzione e quindi dell’autodiagnosi come strumento diffuso.
Matteo Monni
Founder/CEO
Crema Anti-Age
Studio clinico in vivo
Risultati strumentali dopo 28
giorni di applicazione
+ 20,89%
Idratazione superficiale
+ 20,51%
Idratazione profonda
+ 18,53%
Compattezza cutanea
+ 21,55%
Elasticità cutanea
- 11,14%
Indice di fatica
In piena emergenza Covid fu il nostro Ingegnere consulente a chiamarmi per segnalare che un ricercatore suo amico aveva scoperto un metodo per conservare gli effetti benefici dell’ozono in modo stabile all’interno di un composto e che questo composto aveva effetti “miracolosi”, se applicato in cosmesi. Mi raccontava che il ricercatore non aveva “talenti commerciali” e anche da un punto di vista della ricerca non poteva fare sviluppi; secondo lui la nostra organizzazione era ideale per sviluppare questo prodotto.
Allora presenziai a un incontro con il ricercatore, devo dire con molta onestà per accontentare l’Ingegnere; non volevo assolutamente entrare in un altro settore quando già le mie attività occupavano tutto il mio tempo e le mie energie. Tornai da questo incontro riportando a casa alcuni campioni; mia moglie mi chiese cosa fossero e spiegai al mio meglio l’incontro avuto. Dopo una quarantina di giorni mia moglie mi si presenta e mi fa vedere la sua mano…rimane esterrefatto! Praticamente aveva un bruttissimo tipo di dermatite che provocava anche spacchi profondi alla mano. Aveva provato vari tipi di cure ma ormai ci aveva rinunciato non avendone tratto benefici ma, anzi, solo altri problemi. Le chiesi se avesse una foto della sua mano prima del trattamento e disse “Sì, ce l’ho. L’ho fatta quando già aveva iniziato a migliorare”
Sotto immagini della sua mano prima e dopo
Dopo questo evento ho riflettuto molto ma poi ho iniziato questa nuova attività. Il primo punto per me fondamentale è stato continuare nella sperimentazione e il risultato di ogni studio, praticato dalle migliori Università, è stato un’ulteriore spinta in avanti. Siamo pronti per lanciare la Revolution per il mondo della cosmetica e andremo a pubblicare i risultati degli studi clinici affinché le persona possano capire ennel caso acquistare o meno il prodotto dopo aver letto i risultati strumentali e non di opinione.
Abbiamo avuto nel frattempo contatti anche con importatori esteri ma abbiamo sempre chiesto di aspettare perché stavamo completando studi e altro. Capisco però l’insistenza del nostro contatto in Lituania dato che anche lui ha avuto una esperienza simile alla mia, avendo utilizzato il Gel Lenitivo su sua figlia, ottenendo i risultati sotto ed esprimendo queste parole:
“It is our pleasure to work with Oxygen Revolution. Especially when we ourselves use and have a good results. My daughter had a deep burn (with hot tea) With Gel Ultra Smoothing we reached amazing positive results. Doctors confirmed that treatment was very successful and only Oxygen Revolution was used. Please find attached evidences”